Commento rilevazione 7 aprile 2020 a cura di: Marco Di Giulio, Ricercatore in Scienza Politica, Università di Genova.
L’indagine realizzata da CSA Research sulla fiducia che gli italiani ripongono in leader politici e istituzioni del Paese presenta un quadro estremamente caratterizzato dalla gestione dell’epidemia Covid-19. Non è un caso se il leader che riscuote maggiore apprezzamento sia il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La crisi lo ha posto al centro della scena politica e mediatica e, nonostante le critiche rispetto alla gestione di alcuni passaggi delicati come la presunta “fuga di notizie” in occasione del primo decreto e i frequenti dibattiti coi presidenti di Regione, stacca tutti gli altri leader. Approfittano della crisi anche due leader emergenti. Il primo è Mario Draghi che, uscito dal silenzio che durava dalla fine del suo mandato a capo della BCE, si è esposto con un commento sul Financial Times a sostegno di strumenti macro-economici fortemente espansivi da parte delle istituzioni comunitarie; il dibattito italiano non si è lasciato sfuggire l’occasione per proiettare la sua ombra su un ipotetico “dopo-Conte”. Il secondo è il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, anch’egli spinto dalla ribalta offerta dall’appuntamento giornaliero con il “Bollettino” del contagio. Il dato più interessante sembra però essere la polarizzazione riguardante queste personalità: Conte e Borrelli infatti sono molto apprezzati fra i cittadini con orientamento di voto di sinistra e centro-sinistra, mentre Draghi risulta particolarmente gradito fra quelli di centro e centro-sinistra. Tutti e tre sembrano non convincere “a destra”. Si tratta di un elemento che peserà sui giochi politici dei prossimi mesi, specialmente per leader come Salvini e Meloni che, su questa “issue” sembrano perseguire strategie diverse. Il primo, possibilista rispetto ad un’ipotesi di governo di Unità Nazionale guidato da Draghi, sembra puntare all’elettorato moderato, mentre la seconda, chiudendo subito la porta a tale eventualità, si direbbe più attenta agli elettori più connotati. Nonostante una significativa copertura mediatica ed il tentativo di posizionarsi per primo sulla “issue” della riapertura del Paese, Renzi non è pervenuto.
Anche i dati relativi alla fiducia nelle istituzioni del Paese restituiscono un quadro fortemente condizionato dall’emergenza in corso. In particolare, le Forze dell’Ordine ed il Sistema sanitario nazionale sembrano i principali “beneficiari” di questa fase. La prima appaia il Pontefice, mentre la seconda supera il Presidente della Repubblica, due istituzioni tradizionalmente apprezzate dagli italiani. Il dato relativo al Sistema Sanitario è quello più interessante e che, in prospettiva, merita attenzione. Infatti, la fiducia verso questo settore dell’amministrazione varia molto fra le regioni del Nord e del Centro, dove si attesta attorno al 70%, e quelle del sud, dove invece si ferma al 50%. Il suo aumento rispetto ai livelli tradizionali, registrato nelle ultime settimane in cui grande enfasi è stata data all’abnegazione del personale medico, potrebbe inoltre risentire di un’attenzione mediatica che sta iniziando a mettere in luce casi di cattiva gestione delle prime fasi dell’emergenza.
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